di Stefano Ragni
Ieri sera la porta dell’antica chiesa di santa Maria Maddalena in corso Cavour si è eccezionalmente aperta ai visitatori per un concerto dalle singolari proporzioni. Posto all’antivigilia di Umbria Jazz in qualche modo ne ha anticipato modi e tempi, perché sul lato maggiore del chiostro, illuminato di rosso e di bleu, secondo i colori araldici dell’Arma, si è schierata la Orchestra Jazz del Conservatorio Morlacchi, un complesso di eccellenza formato dagli studenti dei corsi che si tengono nella sede di piazza dell’Annunziata. Lo ha diretto il maestro di riferimento, Mario Raja, che da anni esercita una funzione formativa di cui si vedono e si apprezzano i risultati.

La serata rivestiva un particolare significato perché all’interno dei leggii sedevano 3 militari dell’Arma, tutti componenti della banda dei carabinieri, che si esibirà questa sera come preambolo della inaugurazione di Umbria Jazz. Si trattava del maresciallo capo Claudio di Censo e dei luogotenenti Gennarino Amato, e Sabatino di Donatantonio, rispettivamente solisti alla tuba, al clarinetto e al trombone.
Alla loro presenza si deve il successo straordinario dell’ultimo pezzo in programma, Jelly Roll di Charles Mingus. Nove i brani suonati dai ragazzi del Morlacchi, dall’iniziale Jimi Hendrix, al frizzante Montmartre di Dexter Gordon, al Jimmy van Hausen di Like someone in love, al Little Rascal on a rock di Thad Jones.
Lo stesso Raja, al microfono, annunciando i pezzi, ricordava le progressive presenze dei musicisti suonati alle precedenti edizioni di Umbria Jazz. Il Charles Mingus del celebre Portrait e di Goodbay Park Pie Hat anticipava l’applauso finale di Hank Mobley, Inytre Rae, con i musicisti dell’Arma ormai presenti in pedana.

La serata è stata presentata dal maresciallo maggiore Claudio Zeni, leggermente infortunato per un incidente occorso durante un arresto, ma disponibile a un eloquio cordiale e coinvolgente. Presenti in chiostro due assessori comunali, Luca Merli e Cristina Bettinelli, nonché l’europarlamentare Peppucci.
Al saluto del direttore del Morlacchi, Luigi Ciuffa, ha risposto il padrone di casa, il generale Gerardo Iorio che, provenendo dal nucleo carabinieri per la tutela del lavoro, ha assunto lo scorso anno il comando della legione umbra. Il generale si è simpaticamente rivolto ai cadetti in uniforme bianca, quindici ragazzi e ragazze della Scuola di Milano, seduti a sinistra del chiostro, invitandoli a riflettere sul loro futuro e ha ricordato la somma di sacrifici che ogni famiglia di carabiniere affronta nel quotidiano di una vita piena di sacrifici e di pericoli.

Molti applausi ai ragazzi dell’Orchestra: alle voci di Marika Calogero e Emilio Gabellieri, al clarinetto di Luigi Insulza, ai sax Caporali, Popescu, Marini e Tramonti, alle trombe Catria, Mancuso e Renzini, ai tromboni Bianchi, Pagnottini e Calogero, alle chitarre Mariotti, Chioni e Tacchi, al basso elettrico Andrea Crescenzi, al piano di Daniele del Gobbo, alle batterie di Francesco Brugnolo e Nicola Pitassio.