Giorgio Damjanic, un talento sbocciato al concorso Ciro Scarponi di Torgiano

Concerto tenuto nella sala della Filarmonica di Belgrado

È di questi giorni la notizia che il giovane trombonista perugino Giorgio Damjanic ha debuttato come solista in un concerto tenuto nella sala della Filarmonica di Belgrado.

Un bel traguardo per un ragazzo uscito dai corsi musicali del Mariotti e che nello scorso anno si è aggiudicato un primo posto al concorso Ciro Scarponi-Città di Torgiano. Già molte le soddisfazioni che caratterizzano le esperienze di un giovane artista che sta maturando nei corsi di triennio del Conservatorio de L’Aquila.

Non potrebbe essere diversamente per un discepolo di Aldo Caterina, il maestro che ha dedicato i suoi studi al culto del trombone d’epoca tenuti per breve periodo anche nel Conservatorio perugino, con particolare riferimento a quello del romanticismo tedesco. Come molti ricorderanno Caterina animò da protagonista le giornate dedicate alla filologia degli strumenti a fiato dalla casa editrice Tito Belati , la storica istituzione perugina attualmente vivificata dal presidente Mario Belati, nipote del fondatore. Un recupero storico e stilistico quello operato da Caterina nei suoi insegnamenti, arricchito da continue escursioni nel grande alveo della cultura musicale tedesca, con approfondimenti sulle tecniche costruttive e sui rapporti di trasmissione di un suono che fu proprio delle grande orchestre sinfoniche di Wagner e di Bruckner, e che oggi ha subito una brusca accelerazione impressa dal jazz, modificando spesso una acustica dai contorni preziosi.

Damjanic, che ha iniziato i suoi studi musicali dall’età di sette anni, nel 2021 era uscito dai corsi del Mariotti con un bel diploma in pianoforte. Come è prassi aveva adottato anche lo studio di un secondo strumento, il trombone appunto, e con questo grande ottone si è trovato benissimo. La prima affermazione è venuta dalla sua affermazione del concorso rossiniano del Teatro san Carlo di Napoli, primo premio e segnalazione aggiuntiva della critica musicale. Dal 2028 al ’20 fa esperienza nelle orchestre umbre, la Nicola Rossi, la Giovanile di Assisi e quella Umbra. Nel frattempo ha maturato esperienze di studio con grandi esponenti dell’insegnamento come Fabrice Millister, Tomer Maschkowski, Gyorgy Gyvicsan, Andrea Conti, Torster Edvar e Diego di Mario, con il quale partecipa al corso professionale dell’Accademia di Pinerolo.
Nello scorso anno si è esibito nell’Orchestra La bemolle del Corciano festival, e viene ammesso alla Juni Orchestra Young dell’Accademia di santa Cecilia di Roma. Recentemente questa breve, ma copiosa rassegna di successi viene arricchita dalla ammissione nei ruoli dell’Orchestra Nazionale dei Conservatori Italiani (ONCI). I suoi maestri definisco Damjanic un ragazzo molto sveglio, con un atteggiamento umile verso la vita e le prove che lo attendono. In particolare il maestro Caterina lo vede proiettato verso un ruolo da solista, cosa abbastanza rara in ambito italiano.

Stefano Ragni

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