Il Corso di Laurea SIS dell’UNISTRAPG diventa un modello di analisi per scienziati europei che analizzano i “Sistemi Complessi”

Chimici, ingegneri e microbiologi dell’UniPg insieme alle università della Lituania, Grecia, Irlanda e Svezia per studiare la complessità

Un modello per la creazione di corsi universitari interdisciplinari su complessità e sviluppo sostenibile

Perugia, 5 luglio 2023 – Il corso di laurea dell’Università per Stranieri di Perugia in “Studi internazionali per la sostenibilità e la sicurezza sociale (SIS)”, strutturato in chiave transdisciplinare sulla sostenibilità e declinato in ambito economico, ambientale e sociale, è stato preso come esempio da un gruppo di scienziati coinvolti in un progetto Europeo che ha come obbiettivo principale quello di studiare “Modelli Complessi” e formare futuri specialisti nella risoluzione delle complessità.

È stato questo, in estrema sintesi, il tema trattato nella tavola rotonda dal titolo “La complessità di un futuro sostenibile” che si è svolta nell’Aula Magna di Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri di Perugia, alla presenza dei docenti promotori dell’evento, Chiara Biscarini, Maura Marchegiani, Antonio Allegra e Cristina Gaggioli dell’Unistrapg, insieme al professor Pier Luigi Gentili del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia con un team di studiosi dell’Università di Perugia (Gianluigi Cardinali, Piero Dominici,  David Grohmann, Claudio Santi, Maria Elena Menconi), coinvolto nel progetto europeo “Enhancing higher education on Complex Systems Thinking for sustainable development” che ha visto la collaborazione delle università della Lituania, Grecia, Irlanda, e Svezia.

La giornata è stata introdotta dal prof. Pier Luigi Gentili delDipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università di Perugia che ha presentato il progetto di Strategic Partnership Erasmus ‘Cosy Thinking.

“In questo progetto – ha detto il prof. Pier Luigi Gentili – ci siamo concentrati, in particolar modo, sulla creazione di corsi universitari interdisciplinari e professionalizzanti su complessità e sviluppo sostenibile, costruendo così una cultura della sostenibilità dentro e fuori le università. Il progetto “Cosy Thinking” – ha continuato Gentili – si è incentrato su due principali obiettivi specifici: da una parte si è orientato a rafforzare la collaborazione tra le istituzioni accademiche e fornire loro un quadro più chiaro della gamma di opportunità tra l’universale e il particolare e dall’altra fornire ai docenti universitari e al personale dirigente conoscenze, competenze e strumenti per adattare le loro attività educative con un focus specifico sullo sviluppo sostenibile”.

Chiara Biscarini, docente dell’Università per Stranieri di Perugia, nell’introdurre la tavola rotonda ha sottolineato l’importanza dei criteri di scelta e condivisione adoperati dal team europeo. “Siamo stati coinvolti in questo progetto – ha dichiarato Biscarini – che riguarda l’analisi della complessità declinata nell’aspetto di formazione superiore e l’Unistrapg con il corso di laurea triennale in SIS è stata una pratica a tutti gli effetti. Siamo riusciti in qualche modo – ha continuato – ad avviare un corso di studi di varie discipline, senza tralasciare gli elementi conoscitivi disciplinari che rimangono un punto cardine, e nello stesso tempo abbiamo tentato di contaminare tali conoscenze per dare una visione contemporanea e attuale e rispondere alle sfide che i nostri studenti si troveranno ad affrontare nel mondo del lavoro ma anche della loro vita”.

Dei “Sistemi complessi e le sfide globali del XXI secolo” ne ha parlato il fisico Guido Caldarelli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia: “Capire la complessità – ha detto Caldarelli – significa rendersi conto di quanto siano interconnesse le variabili in gioco e imparare a prevederne l’evoluzione per pianificare un mondo migliore, più sostenibile e con maggiori opportunità per tutti. Città affollate, mercati finanziari globali, fake news che in pochi minuti si diffondono ovunque, una pandemia che da un mercato asiatico arriva quasi a bloccare l’intero pianeta: il mondo diventa ogni giorno più connesso e complesso”.  

I sistemi complessi per Caldarelli “sono il risultato di un’evoluzione che, come avviene in natura, produce sistemi autorganizzati e per studiarli – ha aggiunto – abbiamo bisogno di modelli, cioè di ‘copie semplificate’ della realtà che seguono leggi matematiche precise, e di rappresentazioni grafiche capaci di restituire con immediatezza visiva anche il sistema di relazioni più intricato come le reti”.

“Studio, ricerca, preparazione, transdisciplinarità, aggiornamento continuo. Non ci sono scorciatoie: la semplificazione è “valore” e “processo” importante, ma non tutto è semplificabile. L’Università può e deve recuperare, ancora una volta, un ruolo da protagonista avendo anche l’autorevolezza e il coraggio di non accettare passivamente le lusinghe del cosiddetto “mercato”. In questa fase, così delicata, di transizione, neanche il mercato sa dove stiamo andando. E ce lo confermano numerosi rapporti di ricerca”. 

È quanto è emerso invece nell’intervento del prof. Piero Dominici, sociologo e filosofo dell’Università degli Studi di Perugia, intervenendo al dibattito della tavola rotonda.

“Come ci ha mostrato anche la recente pandemia, ennesima emergenza globale e sistemica,

– ha spiegato Dominici – le sfide della complessità, dimensione costitutiva dei sistemi sociali e vitali, – ha aggiunto il prof. Dominici – richiedono una “visione sistemica” ed un approccio che non può che essere multi/inter/transdisciplinare. Riduzionismi, determinismi, tecnicismi e deleghe in bianco alle tecnologie non funzionano più”. 

E per pensare al “lungo periodo” e ad uno sviluppo realmente sostenibile, per Dominici “Occorrono un nuovo sistema di pensiero ed una nuova epistemologia che ci mettano in condizione di saper riconoscere, comprendere, valorizzare e, perfino, creare “connessioni” tra le variabili, tra i fenomeni che indaghiamo e, di conseguenza, tra i saperi e le competenze”. 

Per Maura Marchegiani, Presidente del Corso di Laurea in “Studi Internazionali per la Sostenibilità e la Sicurezza Sociale” all’Università per Stranieri di Perugia  “l’ambito della sostenibilità sociale è diventata una priorità fondamentale ed è sempre oggetto di particolare approfondimento, soprattutto per fornire agli studenti un bagaglio di conoscenze sempre approfondite e per consentire sia l’immediato esercizio in autonomia di molteplici funzioni in contesti istituzionali e del privato sociale, sia il proseguimento di una formazione specialistica negli ambiti della cooperazione allo sviluppo, nei settori della tutela dei diritti umani e della difesa dell’ambiente, della diplomazia e delle relazioni internazionali. La prospettiva transdisciplinare del nostro corso di laurea SIS – ha aggiunto Marchegiani – consente agli studenti di conoscere e comprendere le sfide della sostenibilità a livello internazionale, nazionale e locale, attraverso l’approfondimento dei suoi aspetti ambientali, sociali, economici e politici”. 

A concludere l’articolata tavola rotonda degli scienziati dei “Sistemi complessi” è stato l’intervento del prof. Gianluca Cardinali,microbiologodell’Università di Perugia che ha discusso della rilevanza dell’interdisciplinarità in questo modello di analisi. “La microbiologia – ha detto il prof. Gianluca Cardinali – come ogni disciplina biologica è complessa di per sé. Ma se inserita in un modello di questa portata servirà a educare e formare alla complessità ed al pensiero sistemico le nuove generazioni di studenti e dottorandi di ricerca. Credo sia una priorità assoluta formare e definire percorsi di aggiornamento professionale, per contribuire alla costruzione di una “cultura della sostenibilità”, dentro e fuori le istituzioni universitarie e pubbliche, coinvolgendo nelle azioni il mondo manageriale e delle imprese”. 

All’incontro, allietato dalle narrazioni musicali del M° Ragni, sono intervenuti, tra gli altri, docenti ricercatori e dottorandi dell’Unistrapg (Giovanna Scocozza, Valentino Santucci, Antonio Agresta, Luca Padalino) che hanno discusso, in vari contesti, delle peculiarità dei loro studi in relazione alle esperienze didattiche incentrate sulla sostenibilità.

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